L’aspetto più affascinante della Maremma è la vastità di un territorio poco antropizzato che offre paesaggi sorprendenti e variegati da scoprire a piedi, a cavallo o in bicicletta.
Le strutture BeVedetta si trovano nel cuore delle Bandite di Scarlino, un’immensa area demaniale incontaminata e protetta che offre una rete sentieristica adatta ad ogni tipo di preparazione atletica o aspettativa ludica.I percorsi sono tracciati su tre diverse tipologie di terreno: strade forestali e mulattiere, sentieri e piste tagliafuoco.
Da Scarlino alla necropoli di Poggio Tondo
Dodici chilometri di camminata all’interno della macchia mediterranea che caratterizza l’area delle Bandite di Scarlino. Questo percorso inizia dal Castello di Scarlino e prosegue all’interno di fitto castagneto che termina sulla vetta del Monte d’Alma, da qui si continua lungo una ripida discesa che culmina nell’area di Fosso di Santa Lucia e poi prosegue in una pendenza più regolare fino alla valle del Rigo. Proseguendo in direzione ovest lungo il tracciato, si giunge alla necropoli etrusca di Poggio Tondo: una delle aree archeologiche situata sulle colline della valle del torrente Alma, i cui scavi hanno portato tombe risalenti al VII-VI secolo a.c
Da Portiglione a Torre Civette con arrivo a Punta Ala
Questo percorso è lungo ben 11 km, ed è considerato tra gli itinerari più classici della costa della Toscana. Si parcheggia a Portiglione e si prosegue lungo un sentiero sterrato che costeggia tutta la zona delParco delle Cale. Lungo il percorso, seguendo i vari sentieri secondari, è possibile raggiungere alture da cui di domina una vista spettacolare sul Golfo di Follonica e l’Isola d’Elba o raggiungere Cala Le Donne, Cala Martina, Cala Violina e Cala Civette. Scendendo dal sentiero dopo cala Civette si può raggiungere Punta Ala passeggiando lungo la spiaggia o dentro la pineta che la lambisce.
Tra i percorsi trekking più interessanti da svolgere in maremma vi consigliamo quello che conduce alla scoperta delle origini etrusche di questa terra. Se siete curiosi di scoprire gli usi e costumi di questo antico popolo questo è l’itinerario giusto per voi. In questa parte di Maremma sono localizzati ben tre siti archeologici di primaria importanza: il parco archeologico del Lago dell’Accesa e le città etrusche di Roselle e Vetulonia.
L’area archeologica del Lago dell’Accesa
si trova a soli 7 km da Massa Marittima, unita da una fitta rete di sentieri, che potete percorrere a piedi, in bicicletta oppure a cavallo. Dal 2001 è divenuta parco tematico della civiltà etrusca, ed il sito è suddiviso in cinque quartieri che potrete visitare attraverso sentieri attrezzati con pannelli illustrativi, mentre i reperti rinvenuti dagli scavi sono esposti al museo archeologico di Massa Marittima. Il Lago dell’Accesa inoltre ha un fascino straordinario dal punto di vista naturalistico e diventa un’alternativa tranquilla e inusuale per fare il bagno in estate.
L’area archeologica di Vetulonia
invece, si raggiunge in passeggiata dal centro del paese, dove non si può mancare la visita al Museo Archeologico Isidoro Falchi. Nell’area della necropoli etrusca lungo la Via dei Sepolcri si possono ammirare le Tombe Monumentali della Petrera, del Belvedere del Diavolino.
Si trova a circa 10 km da Grosseto, lungo un’area lambita un tempo da quello che gli antichi Romani chiamavano lago Prile. Questa città è stata per secoli la lucumonia dell’Etruria centrale e uno dei primari membri dell’area della Dodecapoli etrusca. La città tutt’oggi conserva una sovrapposizione di edifici e mura appartenenti alle civiltà villanoviana, etrusca e poi romana.
A Roselle, inoltre, si trovano le più antiche terme della Maremma. I romani qui costruirono il primo stabilimento termale della regione che sfruttava le proprietà benefiche delle acque di Roselle che sgorgano da una sorgente situata alle pendici del Colle di Moscona ad una temperatura di 38 gradi. Abbandonate quasi del tutto nel medioevo, le Terme di Roselle tornarono a splendere nel 1822 quando il Granduca Pietro Leopoldo di Lorena ordinò il restauro dello stabilimento termale. Le Terme Leopoldine, chiamate così in onore del Granduca, svolsero un regolare servizio fino al 1966 anno in cui si verificò la tremenda alluvione che ne decretò la chiusura definitiva.
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